Presentato a Matera il libro di Guseppe De Rita “Dappertutto e Rasoterra”

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Presentato a Matera il libro di Guseppe De Rita “Dappertutto e Rasoterra”

Il 29 novembre a Matera presso Casa Cava, si è tenuta la presentazione dell’ultimo libro di Giuseppe De Rita, “Dappertutto e rasoterra”, organizzata dal Centro Studi Sociale e del Lavoro che collabora con la UIL regionale e nazionale, e che proprio con il Censis ha costruito in Basilicata un osservatorio privilegiato sui termini attuali di un nuovo sviluppo nel Mezzogiorno, tra criticità ed opportunità nelle strettoie della crisi.

«Dappertutto e rasoterra» (Oscar Mondadori), ripercorre 50 anni di storia della società italiana e pochi come lui sanno analizzare i grandi e i piccoli mutamenti. Il confronto tra le generazioni, nel corpo della nazione, è uno dei grandi fenomeni e su questo De Rita è illuminante.

Giuseppe De Rita

Di seguito, un’analisi del segretario Generale Uil Basilicata

Un libro mastro del sociale ,sorprendente come sa’ fare la scuola deritiana.
Censis segnala una prima inquietudine sociale nascente da un mancato aggancio della ripresa che si percepiva nell’ultima parte del 2017.
E’  sopraggiunto un inciampo  un rabbuiarsi dell’orizzonte, effetto che anche noi  in Basilicata avevamo segnalato nel Rapporto 2018 del Cssel.
Censis coglie nel 2018 le radici sociali di un ‘sovranismo psichico’, un diffuso atteggiamento propositivo con profonde radici sociali.. Dopo il rancore si palesa la cattiveria, alla ricerca di un presunto riscatto ,con una conflittualità latente ,individualista, pulviscolare.
La coscienza frustrata di tanti strati sociali di aver raggiunto una condizione economica ,difficilmente migliore delle generazioni precedenti .
Altro fattore di insoddisfazione dei corpi sociali.Una sorta di delusione per gli annunci e le promesse di cambiamento che restano inattuate o deviate e lasciano scrutare orizzonti di paura e di scoraggiamento per lo sviluppo futuro .
Oltre che favorire atteggiamenti ,gesti e sentimenti rancorosi verso l ‘altro , l’escluso ,prima inconfessabili .
Oltre che adottare un consumismo ferocemente selettivo,egocentrico ,ridotto verso i beni collettivi ed il benessere sociale.Nel quadro di un  potere di acquisto e di una forbice che si allarga tra i diversi ceti sociali.
Sul versante del costume politico sembra esaurirsi nel 2018…il gioco combinatorio di interessi tradotto in domanda politica ,perché le identità sono sfumate ed i gruppi sociali e  la  consistenza di questi e’ disomogenea.
Insieme avanza una leadership perduta dell Europa e dei processi di convergenza ed il venir meno delle ragioni economiche dello stare insieme.
Condividiamo molto gli snodi che Censis pone all’attenzione per superare le criticità del Paese .
Intanto il sostegno della libera circolazione dei giovani portatori di diversità culturali, come valore europeo su cui investire.
E poi il lavoro, da rimettere al centro ,per superare i limiti strutturali del basso salario,la riduzione dell occupazione giovanile e la crescente sottoccupazione.
Negli ultimi 10 anni i lavoratori ,giovani laureati si sono ridotti da 250 a 150 su 100 occupati anziani.
E poi il superamento dei persistenti squilibri nella formazione di capitale umano,la crescita diseguale dei territori,la rottura crescente delle basi familiari e dei legami stabili ,un infragilirsi del sociale.
Ma come sempre il racconto Censis si eleva  e tocca sentimenti e chiavi inusitate.Giorgio DeRita ricorre ad immagini e visioni prospettiche quando sopravanzano fenomeni di arretramento ed impoverimento .Una ‘coscienza infelice che poi è una speranza tradita,senza compimento delle tante possibilità latenti del Paese e della regione.
De Rita alza lo sguardo e vede nella lunga storia italiana ed in quella recente del 2018 una ‘domanda di profezia’ come interpretazione di un futuro che può essere.
Recuperando qualcosa che ancora manca : dopo la critica ed il disappunto e forse la rivolta ,una testimonianza delle promesse, una capacita nuova di fare governo del possibile.Di cui tanto hanno bisogno gli italiani ed i lucani.’Con i piedi per terra ed il becco nel cielo’.
Una bella sfida!

Carmine Vaccaro - segretario generale Uil Basilicata

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